Un pò di storia...
Il 5
giugno 1995 nasce Il Parco Nazionale del
Vesuvio.
L’applicazione di metodi di gestione o di restauro ambientale al
fine di una migliore interazione uomo-ambiente, la salvaguardia dei
valori antropologici, archeologici, storici e architettonici, il
compito di preservare le specie animali e vegetali, le singolarità
geologiche, le formazioni paleontologiche, le associazioni vegetali
e forestali, le comunità biologiche, i biotopi, i valori scenici e
panoramici, i processi naturali, gli equilibri idraulici e
idrogeologici, gli equilibri ecologici presenti sul territorio
vesuviano, sono tra i principali motivi della sua esistenza.
Per ultimo, ma non meno importante va citato il voler promuovere le
varie attività di educazione, formazione e ricerca scientifica, le
attività ricreative compatibili, la difesa e ricostituzione degli
equilibri idraulici e idrogeologici.
Nel caso del Parco, tale compito risulta alquanto arduo, in ragione
del fatto che si vuole difendere e valorizzare il vulcano più famoso
al mondo, e al tempo stesso, anche uno dei cinque vulcani
potenzialmente più pericolosi, per il fortissimo sviluppo
urbanistico che nel corso degli anni si è creato attorno ad esso.
Nell’ambito dei Parchi Naturali in Europa e nel Mondo, il Parco
Nazionale del Vesuvio presenta peculiarità tali da distinguerlo dai
primi, esso è dunque una autentica scommessa dell’ambientalismo
mondiale tesa a recuperare la selvaticità e il fascino del Vesuvio e
del Monte Somma e strappandolo all’incredibile degrado cui era
pervenuto e restituendolo al godimento delle attuali e future
generazioni, a cui, in ultima analisi, appartiene.
Il Parco è celebre per essere uno dei territori più ricchi di
minerali del pianeta, inoltre la ricchezza trofica dei suoli lavici
ne fa una delle aree più ricche di specie in rapporto alla ridotta
estensione in special modo da un punto di vista vegetazionale e
floristico.
Tra le tante specie vegetali (ben 906) si annoverano la Betulla,
l’Ontano napoletano, l’Elicriso litoreo, la Valeriana rossa, oltre
venti specie di orchidee, molte piante della macchia mediterranea.
La fauna è particolarmente ricca sia tra gli invertebrati (numerose
ad esempio le farfalle diurne, presenti con 44 specie), che tra i
vertebrati, con la nidificazione, tra l’altro, della Poiana, dello
Sparviero, Gheppio, Pellegrino, Corvo imperiale, e la presenza di
Volpe, Faina, Lepre, Coniglio selvatico e Topo quercino.
Grazie alla ricchezza dei suoli lavici il suolo del Somma-Vesuvio, è
caratterizzato da una notevole varietà di frutti, che acquistano
caratteristiche organolettiche uniche:
l’albicocca vesuviana, (presente in numerose varietà), le ciliegie,
l’uva (Lacryma Christi, Catalanesca), i pomodorini del pizzo, ne
sono un evidente esempio.
Da un punto di vista mineralogico, è possibile osservare i depositi
di diverse eruzioni storiche e le forme generate dall'azione degli
agenti esogeni sulle originarie coltri piroclastiche; questi
depositi sono poi stati lentamente colonizzati dalla vegetazione: si
osserva quindi una successione dei tipi di vegetazione che operano
questo tipo di colonizzazione, a partire dal primo anello della
catena, un lichene, lo Stereocaulon vesuvianum, in tutta l’area sono
state catalogate circa 230 specie minerali differenti).
Da sempre, la fertilità del sottosuolo, ha fatto sì che le aree
circostanti il vulcano fossero popolate: il Parco infatti con la sua
superficie di circa 8.482 ettari, comprende ben 13 Comuni: Ercolano,
Torre del Greco, Trecase, Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno, San
Giuseppe Vesuviano, Sant'Anastasia, Ottaviano, Somma Vesuviana,
Pollena Trocchia, Massa di Somma, San Sebastiano al Vesuvio.
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