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De itinere Troclae

Musei

Il museo dell’artigianato vesuviano

Il museo della civiltà contadina M. Russo

Il museo del Corallo

Il museo ex voto di Madonna dell’Arco

Osservatorio Vesuviano

 

De itinere Troclae. La visita al Borgo antico di Trocchia, nel comune di Pollena Trocchia consente di visitare le bellezze storico artistiche risalenti al 700, dalle ville minori vesuviane con i loro giardini di alberi secolari, al Palazzo Pistolese, con il torchio monumentale del XIV secolo e la settecentesca corte, passando per chiesa dell’Annunziata che custodisce una base di colonna risalente al II sec. d.C. la congrega con i dipinti su tela del cinquecento, fino al Centro Cappabianca nell’omonimo Palazzo, con il museo dell’artigianato vesuviano di attrezzi e manufatti legati all’artigianato tipico del rame e della pietra lavica.
Dal borgo la visita si sposta poi nel cuore del Parco, alla lapide di Gaetano Donizetti, fatta erigere dalla famiglia Caracciolo, per ricordare il luogo dove il celebre musicista bergamasco, ospite delle nobile famiglie trocchiesi, veniva ad ispirarsi per la composizione delle sue romanze immortali. (*)

Durata complessiva dell’itinerario: mezza giornata

Coloro che lo desiderano possono proseguire la loro permanenza fermandosi a pranzo o a cena presso osterie ed agriturismo della zona. Inoltre anche per alcuni itinerari (*) dove non è esplicitamente esposto, è possibile richiedere la degustazione.       torna su

 

Musei:
Il museo dell’artigianato vesuviano. Questo museo ha la sua sede nello storico Palazzo Cappabianca, nel borgo antico di Pollena Trocchia, ed è il cuore pulsante di un Centro che si occupa della salvaguardia e della promozioni delle specificità culturali, ambientali, storiche, artistiche e demoetnoantropologiche dell’area vesuviana e che è gestito dall’Associazione Culturale Ambientalista l'Olivella. Al suo interno sono conservati antichi attrezzi legati alla lavorazione tradizionale del rame e della pietra lavica, due forme di artigianato che da secoli caratterizzano il territorio del Parco Nazionale del Vesuvio, qui grazie alla conduzione di guide esperte il visitatore può osservare tutte le varie fasi di trasformazione dei manufatti e cimentarsi egli stesso nella realizzazione di un piccolo disegno a sbalzo sul rame nel laboratorio annesso al museo, che ha anche una sala video dove vengono proiettati filmati attinenti alle specificità del Parco.                       

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Il museo della civiltà contadina M. Russo. Questo museo ha la sua sede negli antichi cellai del convento francescano di S. Maria del Pozzo, nel Comune di Somma Vesuviana. Al suo interno sono conservati circa 3500 pezzi che testimoniano un importante spaccato della vita rurale campana tra 800’ e gli inizi del 900’. Vi sono diverse sale coperte che ospitano attrezzi legati alla lavorazione della terra, alla lavorazione del vino, all’artigianato contadino ed alla vita domestica, inoltre nell’ampio spazio all’aperto e nella stalla sono ospitati gli animali con i quali i contadini dividevano il duro lavoro dei campi dal bue, al cavallo, all’asinello fino al pulcino. A secondo del periodo stagionale il museo propone diverse attività didattica come la vendemmia, la semina o la rappresentazione di antichi mestieri.

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Il museo del Corallo. Il museo ha sede presso un convento carmelitano settecentesco, nella ridente cittadina marinara di Torre del greco. Qui viene descritta la lavorazione del corallo e sono esposti lavori artigianali ed artistici su corallo, lava, pietre dure, madreperla, avorio e tartaruga.

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Il museo ex voto di Madonna dell’Arco. Il Santuario di Madonna dell’Arco, che oggi ospita il Museo degli Ex Voto, fu eretto a cavallo tra Cinque e Seicento su progetto di Giovanni Cola di Franco, sulla preesistente cappella dedicata alla Madonna dell’Arco.Gli ex voto di Madonna dell’Arco sono certamente per quantità e qualità, gli unici in Europa. Delle sole tavolette pittoriche, se ne contano circa ottomila di cui quasi settecento riferibili al 1500 e più di settecento al 1600. La tradizione di portare in dono” per grazia ricevuta” le tavolette votive alla Madonna dell’Arco, ha origini molto antiche: nel 1500 erano poste con calce sul limitato spazio della primitiva Edicola, poi sulle pareti della Cappella e infine su tutte le pareti e lo spazio del Santuario. La consapevolezza di possedere un patrimonio in continua crescita di testimonianze di fede e pietà del popolo indusse il Centro Studi sulla Religiosità Popolare, istituito dai Padri Domenicani custodi del Santuario dal 1592, a destinare le sale al primo piano dell’ex Casa del Pellegrino, in parte occupate dal Centro Studi “Arco”, all’esposizione museale. Il Museo fu inaugurato il 7 aprile del 2000 in occasione del Giubileo presentando al pubblico una mostra selettiva di tavolette e di ex voto in genere.

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Osservatorio Vesuviano. Fondato nel 1841 per volere di Ferdinando II di Borbone, l'Osservatorio è stato la prima struttura al mondo utilizzata per l'osservazione e lo studio del vulcanesimo. La sua sede originaria, un elegante edificio di gusto neoclassico progettato dall'architetto G. Fazzini, è ubicata sul Vesuvio, sul Colle del Salvatore, tra Ercolano e Torre del Greco, a 608 metri di quota. Attualmente la sede storica dell'Osservatorio è anche museo di vulcanologia. Sono raccolti strumenti scientifici di notevole valore storico, utilizzati da scienziati e ricercatori nel corso dei secoli. Inoltre vi sono conservate preziose collezioni di minerali e rocce, e una pregevole raccolta di sculture e dipinti del XIX secolo. La biblioteca storica del museo conserva testi di vulcanologia, sismologia e meteorologia, e una collezione di volumi del XVI e XVII secolo. Dall'aprile 2000 il museo ospita la mostra "Vesuvio 2000 anni di osservazioni", organizzata e realizzata dall'Osservatorio Vesuviano in collaborazione con il Dipartimento di Protezione Civile.

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